Lo stato di necessità: approfondimento e casi

Art. 54 CP – Stato di necessità
Non è punibile chi commette il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo
Questa disposizione non si applica a chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo
La disposizione della prima parte di questo articolo si applica anche se lo stato di necessità è determinato dallaltrui minaccia; ma, in tal caso, del fatto commesso dalla persona minacciata risponde chi lha costretta a commetterlo
Index

La ratio fondamentale dell’ Art. 54 CP
L’ Art. 54 CP nella Giurisprudenza di legittimità italiana
Precedenti della Suprema Corte in tema di Art. 54 CP.
Fame/stato dindigenza/furto vs. Art. 54 CP

1. La ratio fondamentale dell’ Art. 54 CP
Il lemma “ pericolo “, nel comma 1 Art. 54 CP, indica una forza naturale, animale, oppure un potenziale danno proveniente da una violenza umana. Nelle terza sopravvenienza, ovverosia quella della violenza umana, il danno va concentrato su un terzo, in tanto in quanto, se diretto verso laggressore, in tal caso si configurerebbe la legittima difesa ex Art. 52 CP.
Molto importante è pure lattributo “ attuale “, connesso al sostantivo “ pericolo “. A tal proposito, il previgente Codice Zanardelli utilizzava lespressione “ pericolo imminente “. Viceversa, il Codice Rocco punta laccento più sulla probabilità, sulla potenzialità del nocumento, anche se, in definitiva, si tratta di scelte de jure condendo sostanzialmente equipollenti.
Sempre nel comma 1 Art. 54 CP, l’ aggettivo “ grave “ riferito al danno alla persona, necessita di una contestualizzazione, che può essere effettuata soltanto dal Magistrato del merito, attraverso una prudente valutazione della singola fattispecie concreta. Si tratta, in buona sostanza, di una fattualizzazione che, necessariamente, prescinde da parametri generali precostituiti ed onnicomprensivi. Da notare è pure che il “ danno grave alla persona “, nel comma 1 Art. 54 CP, è ope legis reputato maggiormente rilevante del danno ad animali o beni mobili o immobili. In effetti, anche sotto un profilo intuitivo, il “ danno grave alla persona “ è sempre e comunque riferito al diritto alla vita ed allintegrità fisica. However, cassation 10772/1981 afferma che i lemmi “ danno grave alla persona “ “vanno estesi, nella loro applicazione, anche ad altri diritti alla persona, come quello allonore o al pudore. Si pensi la caso della bagnante che, rimasta senza vestiti, ruba il vestito altrui. [ … ] In generale, il grave danno alla persona va esteso a tutti i diritti della personalità“.
Alcuni Precedenti di legittimità hanno altresì sostenuto che l’ Art. 54 CP tutela tutti i beni della persona costituzionalmente garantiti. Altre Sentenze hanno asserito che il comma 1 Art. 54 CP tutela tutti i diritti della persona o correlati alla persona, come il diritto alla proprietà privata, il diritto ad un alloggio stabile, il diritto alla privacy ed il diritto al lavoro. Allopposto, cassation 2784/1981 è più restrittiva e interpreta il “ danno grave alla persona “ come collegato a beni vitali non a contenuto patrimoniale. Più moderatamente, cassation 7183/2008 sostiene che “sono inclusi nellambito della scriminante [ ex Art. 54 CP ] [ also ] quei diritti che, pur avendo natura patrimoniale, riguardano la sfera dei diritti fondamentali della persona, come il diritto allabitazione”
paragraph 1 Art. 54 CP precisa pure che il pericolo non dev’essere stato provocato dal soggetto agente. Il requisito dellinvolontarietà del pericolo, purtroppo, non è altrettanto presente nell’ Art. 52 CP in tema di legittima difesa. Ad onor del vero, la non volontarietà del pericolo è una ratio assai nebulosa, che necessita di una scrupolosa contestualizzazione giurisprudenziale. P.e., l’ automobilista che sterza e provoca linvestimento di un passante per evitarne un altro non può invocare lo stato di necessità, ex Art. 54 CP, qualora egli guidasse a velocità troppo sostenuta. Dunque, l’ applicabilità, o meno, dell’ Art. 54 CP dipende anchessa dalla singola fattispecie concreta.
Più nitido è, senz’ other, il comma 2 Art. 54 CP ( “ Questa disposizione non si applica a chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo “ ). Nella Giurisprudenza di legittimità degli Anni Duemila, il comma 2 Art. 54 CP è stato applicato non soltanto alle forze dellordine, ma anche agli agenti di vigilanza privata, i quali, per via contrattuale, accettano lesposizione a particolari pericoli.
Anyhow, in Giurisprudenza, l’ “ inevitabilità “ del pericolo vitale, ex comma 1 Art. 54 CP, non costituisce affatto una ratio pacifica. P.e., in Cassazione 4903/1997, si precisa che “ il soggetto si deve trovare in uno stato [ assoluto ] di costrizione cioè di impossibilità a decidere altrimenti. [ Ma ] l’ esimente in questione [ ex Art. 54 CP ] non sussiste quando lagente poteva darsi alla fuga, oppure quando poteva ricorrere allAutorità “
paragraph 1 Art. 54 CP puntualizza che il fatto dev’essere “ proporzionato “ al pericolo. Anche il comma 1 Art. 52 CP utilizza i lemmi “ sempre che la difesa sia proporzionata alloffesa “, ma la Dottrina afferma che, nel caso dello stato di necessità, la ratio della “ reazione proporzionata “ rileva maggiormente, in tanto in quanto il danno, nell’ Art. 54 CP, ricadrà su un terzo estraneo o su un oggetto altrui. Naturalmente, come prevedibile, il requisito della “ proporzionalità “ del fatto non può essere valutato come se si trattasse di una formula matematica. Dunque, spetta al Magistrato del merito focalizzarsi sul “ grado di pericolo “ cui è esposto il soggetto agente. Anche in tal caso, therefore, la “ proporzione “ dev’essere fattualizzata dal Giudice a seconda della valutazione dellintera vicenda processuale. Di nuovo, viene in parola la ratio della “contestualizzazione“, giacché, soprattutto negli Artt. 52 and 54 CP, non esistono parametri universali o onnicomprensivi. Donde, il ruolo centrale del libero e prudente apprezzamento del Magistrato. Non esistono criteri algebrici per la precettività, o meno, della circostanza scriminante ex Art. 54 CP. Di solito, in Dottrina, la “proporzionalità“ è valutata sulla base di almeno quattro parametri, ossia, l’ elemento soggettivo, le modalità di realizzazione, il grado del pericolo che minaccia il bene ed il grado di probabilità di salvarlo attraverso lazione necessitata. Al giudice spetta, then, il compito, certamente non facile, di bilanciare tutte le predette variabili, a seconda del caso concreto.
La problematica del bilanciamento dei beni tutelabili ex Art. 54 CP va risolta, sempre e comunque, in sede giurisprudenziale, giacché soltanto il Magistrato, contestualizzando di volta in volta, è in grado di trovare lesatto equilibrio tra diritti proteggibili e diritti sacrificabili nella fattispecie dello stato di necessità. P.e., cassation 11863/1995, in tema di occupazione abusiva di immobili da parte di persone indigenti, ha statuito che “ in tale ipotesi, non si integrano gli estremi dell’ Art. 54 CP, in quanto questa situazione è più correttamente definibile come stato di bisogno e non << di necessità>>, [ … ] [ poiché ] esistono appositi strumenti di tutela degli indigenti per escludere linevitabilità e la necessità delloccupazione abusiva “ Viceversa, la Giurisprudenza di merito si è sempre dimostrata maggiormente elastica rispetto a Cassazione 11863/1995 e riconosce spesso la scriminante dello stato di necessità a beneficio di soggetti in povertà alimentare costretti ad occupare abusivamente un bene immobile. Negli Anni Duemila, anche la Giurisprudenza di legittimità è mutata. P.e., cassation 35580/2007 ( assai simile a Cassazione 24290/2003 ) ha reputato che “ [ nel caso di occupazione abusiva di un immobile ] il concetto di danno grave alla persona [ ex comma 1 Art. 54 CP ] può essere esteso, in armonia con quanto stabilito dall’ Art. 2 Cost. [ in tema di diritti inviolabili delluomo ], anche a quelle situazioni che minacciano solo indirettamente lincolumità fisica, riferendosi esse [ ex Art. 2 Cost. ] alla sfera primaria dei diritti [ fondamentali ] ricollegati alla personalità, come quello allabitazione, in quanto lesigenza di un alloggio rientra tra i bisogni primari di una persona, fermo restando che, dovendosi, in tal caso, comprimere i diritti di terzi estranei, va attentamente vagliata dal Giudice lesistenza dei parametri costitutivi dellesimente ( necessità ed evitabilità [ ex comma 1 Art. 54 CP ] ) . L’ interpretazione giurisprudenziale dell’ Art. 54 CP è stata fondamentale, negli Anni Sessanta e Settanta del Novecento, in tema di torture psicofisiche ai terroristi nel nome della presunta nonché legittima “tutela della collettività nazionale “. However, come prevedibile, la Suprema Corte non ha mai sussunto la tortura nel campo precettivo scriminante dello “ stato di necessità “. Analoga ratio vige quanto al tema delle mafie ex Art. 416 bis CP. Del pari, il furto o la rapina commessi dal tossicodipendente cronico nulla hanno a che fare con lo “ stato di necessità “, in tanto in quanto leventuale crisi di astinenza costituisce un “ pericolo volontariamente causato “ alla luce del comma 1 Art. 54 CP. Interessante è pure Cassazione 1702/1990, ai sensi della quale “ chi guida senza patente per trasportare un malato grave deve dimostrare lassoluta impossibilità di utilizzare altri mezzi di soccorso, pubblici o privati, sì che lunica possibilità residua fosse quella di mettersi personalmente alla guida, pur non avendo mai conseguito la patente “ Come si può notare dai summenzionati esempi, l’ Art. 54 CP risulta estremamente e radicalmente condizionato dalle varie interpretazioni giurisprudenziali. La precettività, o meno, dell’ Art. 54 CP, in fondo, è una variabile prettamente dipendente dalla discrezionalità del Magistrato giudicante. Forse poche altre Norme come l’ Art. 54 necessitano di un costante, variabile, fluttuante apporto esegetico, da parte della Giurisprudenza. Certamente, l’ Art. 54 CP non reca mai una cogenza algebricamente nitida o automatica.
2. L’ Art. 54 CP nella Giurisprudenza di legittimità italiana
La ratio basilare dell’ Art. 54 CP è ben individuata da Cassa, sez. pen. II, 25 September 2014, n. 43078, ovverosia, sotto il profilo del meccanismo strutturale, “ lesimente di cui all’ Art. 54 CP richiede, per la sua configurabilità, that, nel momento in cui lagente agisca contra jus, al fine di evitare un danno grave alla persona, il pericolo sia imminente e, then, individuato e circoscritto nel tempo e nello spazio “ Tuttavia, sotto il profilo civilistico, lo “ stato di necessità “ non ostacola la responsabilità civile ed il risarcimento dei danni, poiché, ex Art. 2045 CC “ quando chi ha compiuto il fatto dannoso vi è stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, e il pericolo non è stato da lui volontariamente causato, né era altrimenti evitabile, al danneggiato è dovuta unindennità, la cui misura è rimessa allequo apprezzamento del giudice “. Dunque l’ Art. 54 CP reca due presupposti necessari: la situazione di pericolo e lazione lesiva necessitata.
Il lemma “ pericolo “, nell’ Art. 54 CP, sta ad indicare un danno non patrimoniale, bensì fondamentale e legato, ex Art. 2 Cost. , ai “ diritti inviolabili delluomo “, come il diritto alla vita, allintegrità fisica ed ala dignità morale. E’ opportuno, Furthermore, precisare che, sotto il profilo eziologico, il “ pericolo “ può essere cagionato, agli effetti dell’ Art. 54 CP, da un atto umano, da un atto animale o da forze spontanee della natura. Thirdly, il danno derivante dallo “ stato di necessità “ devessere patito da un terzo estraneo diverso dallaggressore e mai giuridicamente imposto o autorizzato dallOrdinamento giuridico. Da rimarcare è pure la “ imminenza “ e la ragionevole “ probabilità “ del pericolo. Esiste pure un sottile, perenne collegamento tra l’ Art. 54 CP e gli Artt. 45 and 46 CP, nei quali la volontà reattiva del soggetto agente è però ridotta a zero, ossia:
Art. 45 CP – Caso fortuito o forza maggiore
Non è punibile chi ha commesso il fatto per caso fortuito o per forza maggiore
Art. 46 CP – Costringimento fisico
Non è punibile che ha commesso il fatto per esservi stato da altrui costretto, mediante violenza fisica, alla quale non poteva resistere o comunque sottrarsi. In tal caso, del fatto commesso dalla persona costretta risponde lautore della violenza
Assai sintetica ed illuminante, con afferenza al lemma “ pericolo “, nell’ Art. 54 CP, is, specialmente, Cass., sez. pen. II, 14 April 2015, n. 19714, a norma della quale “ lo stato di necessità non potrà essere invocato da colui che con il proprio comportamento, cosciente e volontario, abbia determinato linsorgere della situazione di pericolo, essendo irrilevante la mancata previsione o la volontà del pericolo stesso. Il pericolo, therefore, non deve essere stato volontariamente causato dallagente. Lo stato di necessità è incompatibile con situazioni di pericolo volontariamente cagionate dallo stesso soggetto attivo e richiede lesistenza di una situazione di pericolo, attuale, di un danno grave alla persona non altrimenti evitabile “ Come si può notare, Cass., sez. pen. II, 14 April 2015, n. 19714 si fonda, in definitiva, sul principale elemento costitutivo del dolo eventuale, il quale è, fondamentalmente, caratterizzato, anche nell’ Art. 54 CP, dallaccettazione di un rischio non legalmente lecito. Il dolo eventuale rappresenta quasi sempre il profilo volontaristico predominante nelle dinamiche di cui all’ Art. 54 CP
Il secondo lemma fondamentale, nell’ Art. 54 CP, è “ necessità “. A tal proposito, la Giurisprudenza di legittimità italiana richiede sempre una necessità estremamente condizionata, al punto che tale stato necessario non abbia altra via duscita se non la lesione di un bene personale del terzo coinvolto. Siffatta “ necessità “, per lapplicazione dell’ Art. 54 CP, non può concretizzarsi in un pericolo blando, remoto, puramente ipotetico. Lo “ stato di necessità “ non deve avere altra alternativa, nei limiti della ragionevole “ proporzionalità “ della reazione. Taluni Precedenti della Suprema Corte parlano, con afferenza all’ Art. 54 CP, di una necessità “ non semplice “, bensì tale da annichilire qualsivoglia altra soluzione al pericolo imminente. Sempre a tal proposito, Cass., sez. pen. II, 7 February 2013, n. 20171 afferma che “ è necessaria la sussistenza di una proporzione tra il pericolo ed il fatto lesivo realizzato [ … ] : Questo giudizio di proporzionalità deve riguardare non solo il valore dei beni confliggenti, ma anche tutti gli elementi caratterizzanti la situazione di fatto ( grado del pericolo, elemento soggettivo [ dolo eventuale ], modalità di realizzazione e grado di probabilità di salvare il bene vitale attraverso lazione necessitata ) .
Parimenti, anche Cass., sez. pen. WE, 5 July 2012, n. 28155 precisa che limputato deve sempre dimostrare che “ il bene minacciato prevale o risulta equivalente rispetto a quello sacrificato “. Anyhow, tutti i precedenti di legittimità sostengono che lazione lesiva necessitata devessere motivata da un pericolo oltremodo acuto e non diversamente evitabile. Di nuovo, then, l’ Art. 54 CP si conferma come una norma necessariamente e quasi interamente vivificata dalla Giurisprudenza, in tanto in quanto tutto dipende dalle singole circostanze concrete della fattispecie. E’ assurdo pretendere di effettuare una lettura algebrica o predeterminata dell’ Art. 54 CP, che reca, o non reca, una precettività di carattere eminentemente giurisprudenziale. Solo il Magistrato può concretizzare ed oggettivizzare il concetto giuridico di “ stato di necessità “.
La predetta, inevitabile e fors’anche ipertrofica “ giurisprudenzializzazione “ dell’ Art. 54 CP appare, in tutta la sua inevitabile evidenza, nella tematica delloccupazione abusiva di beni immobili. A tal proposito, Cass., sez. pen. II, 16 April 2013, n. 19147 si dimostra assai attenta alla solidarietà sociale, nel senso che “ lillecita occupazione di un bene immobile è scriminata dallo stato di necessità conseguente al danno grave alla persona, che può ben consistere anche nella compromissione del diritto di abitazione, sempre che ricorrano, per tutto il tempo dellillecita occupazione, gli altri [ due ] elementi costitutivi della scriminante, quali lassoluta necessità della condotta e linevitabilità del pericolo “. Simile, sempre negli Anni Duemila, è pure Cass., sez. pen. V, 30 April 2010, n. 26159, ai sensi della quale “ ai fini dellintegrazione dellesimente dello stato di necessità ex Art. 54 CP, [ … ] è necessario che il pericolo di un danno grave alla persona sia attuale ed imminente, O, anyway, idoneo a far sorgere nellautore del fatto la ragionevole opinione di trovarsi [ bisognoso di un alloggio ], non essendo alluopo sufficiente un pericolo [ astrattamente ] eventuale, futuro, meramente probabile o temuto; Furthermore, si deve trattare di un pericolo non altrimenti evitabile “. Sotto il riguardo del Diritto Costituzionale, ed alla luce dell’ Art. 2 Cost., Cass., sez. pen. II, 27 June 2007, n. 15580 precisa che “ lalloggio altrui è occupabile in tutte quelle situazioni che minacciano, anche indirettamente, l’ integrità fisica del soggetto, riferendosi esse alla sfera dei beni primari, collegati [ ex Art. 2 Cost. ] alla personalità, tra i quali devessere ricompreso il diritto allabitazione, in quanto lesigenza di un alloggio rientra tra i fabbisogni primari della persona [ … ] fermi restando i due requisiti [ ex comma 1 Art. 54 CP ] della necessità e dellinevitabilità, non potendo i diritti dei terzi essere compressi non in condizioni eccezionali e chiaramente comprovate “. Cass., sez. pen. II, 27 June 2007, n. 35580, come si vede, connette il comma 1 Art. 54 CP alla ratio dei “ diritti inviolabili delluomo “ ex Art. 2 Cost., e tale impronta democratico-sociale, a sua volta, si collega al comma 1 Art. 8 CEDU, anchesso tutelante il diritto fondamentale ad un libero e dignitoso domicilio. Dunque, ancora una volta, l’ Art. 54 CP è precettivo solo allorquando si evidenzi la messa in pericolo dei diritti basilari della persona umana. In effetti, qualora manchi lurgenza improcrastinabile del pericolo, Cass., sez. pen. II, 16 January 2015, n. 9655 asserisce che “ [ in tema di illecita occupazione di un alloggio popolare ] lo stato di necessità [ ex Art. 54 CP ] può essere invocato solo per un pericolo attuale e transitorio, e non può sopperire alla necessità di trovare un alloggio al fine di risolvere, in via definitiva, la propria esigenza abitativa, tanto più perché ledilizia popolare è destinata a risolvere le esigenze abitative dei non abbienti, attraverso procedure pubbliche e regolamentate “. Therefore, Cass., sez. pen. II, 16 January 2015, n. 9655 ribadisce che il comma 1 Art. 54 CP può essere precettivo solo nel caso di un “ pericolo attuale di un danno grave alla persona “. Ora, non tutti i pericoli sono qualificabili come gravemente urgenti ed assolutamente inevitabili. Anche Cass., sez. pen. II, 21 December 2011, n. 4292 afferma che “ loccupazione arbitraria di un appartamento di proprietà della PA rientra nella previsione dell’ Art. 54 CP solo se ricorra il pericolo attuale di un danno grave alla persona, non coincidendo la scriminante dello stato di necessità con lesigenza dellagente di reperire un alloggio per risolvere i propri problemi abitativi

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Quando ricorre lo stato di necessità nel caso di invasione di terreni o edifici

3. Precedenti della Suprema Corte in tema di Art. 54 CP

cassation 10542/2014: “ non sussiste la scriminante dello stato di necessità in relazione al reato di Bancarotta, qualora i soci ed amministratori abbiano distratto i beni appartenenti alla società per destinarli a creditori che pratichino interessi usurari, qualora essi abbiano volontariamente e consapevolmente creato una situazione di pericolo per limpresa “
cassation 45068/2014: “ non ricorre lo stato di necessità di cui all’ Art. 54 CP in presenza della mera circostanza che un soggetto tossicodipendente versi in crisi dastinenza, trattandosi della conseguenza di un atto di libera scelta e quindi evitabile da parte dellagente “. Questa fattispecie era relativa al delitto di evasione. L’ imputato si era allontanato dalla propria abitazione allasserito fine di procurarsi il metadone, senza rivolgersi al 118 né farsi rilasciare dal giudice procedente – anche tramite i propri congiunti – lautorizzazione a recarsi personalmente presso il Sert
cassation 19225/2012: “ è configurabile la causa di giustificazione dello stato di necessità ex Art. 54 CP nei confronti di una donna straniera ridotta in schiavitù e costretta a prostituirsi, la quale sia stata indotta a commettere i reati pp. e pp. ex Artt. 495 and 496 CP per il timore, in caso di disobbedienza, di mettere in pericolo la vita propria o dei propri congiunti in patria “
cassation 43722/2010: “ la situazione di necessità che esclude la configurabilità del delitto di danneggiamento o uccisione di animali altrui comprende non solo lo stato di necessità ex Art. 54 CP, ma anche ogni altra situazione che induca alluccisione o al danneggiamento dellaltrui animale per prevenire un pericolo imminente “. In tale fattispecie, il soggetto agente ha dovuto uccidere il cane altrui per proteggere la moglie ed il proprio cane “
cassation 35919/2008: “ in materia di abusivismo edilizio, non è mai configurabile lesimente dello stato di necessità, in quanto, pur essendo ipotizzabile un danno grave alla persona in cui rientri anche il danno al diritto allabitazione [ ex Art. 2 Cost. ], difetta, in ogni caso, il requisito della inevitabilità del pericolo “
cassation 24358/2014: “ integra il delitto di sequestro di persona la condotta di chi tenga legato per giorni a letto, con cinghie di contenzione, un familiare non autosufficiente [ … ] in assenza di una specifica situazione di imminente pericolo di cadute o di gesti di autolesionismo “ . In questo Precedente, si è contestato al reo che egli poteva chiamare il personale sanitario o utilizzare un letto a sponde.
cassation 7164/2019: “ lesimente dello stato di necessità ex Art. 54 CP postula che il pericolo attuale di un danno grave alla persona sia non scongiurabile se non attraverso latto penalmente illecito; e non può quindi applicarsi ai reati asseritamente provocati da uno stato di bisogno economico, qualora ad esso possa comunque ovviarsi attraverso comportamenti non criminalmente rilevanti “
cassation 50141/2018 : “ ai fini dellesimente di cui all’ Art. 54 CP, pur dovendo ritenersi che il danno grave alla persona non è solo quello alla vita ed allintegrità fisica, ma, altresì, quello minacciato ai beni attinenti alla personalità [ ex Art. 2 Cost. ], Which, ad esempio, quello alla libertà, al pudore, allonore, al decoro, è peraltro da considerarsi che, ai sensi dell’ Art. 54 CP, il pericolo, cioè la costrizione a violare la legge viene a mancare tutte le volte in cui, con altri mezzi [ p.e. ricorrendo alla PG o allAG ] si possa ottenere quanto è indispensabile per evitare il danno.
cassation 977/2019: “ ai fini della configurabilità dellesimente dello stato di necessità, il pericolo che ne costituisce il presupposto non deve essere cagionato dal soggetto che compie lintervento necessitato e, then, deve essere indipendente dalla volontà dellagente, con la conseguenza che questi non deve aver dolosamente o colposamente determinato lazione pericolosa “
cassation 43078/2014: “ lesimente di cui all’ Art. 54 CP richiede, per la sua configurabilità, that, nel momento in cui lagente agisca contra jus, al fine di evitare un danno grave alla persona, il pericolo sia imminente e, then, individuato e circoscritto nel tempo e nello spazio “
cassation 15167/2015: “ non sussiste la causa di giustificazione dello stato di necessità quando limputato può sottrarsi alla costrizione a violare la legge mediante ricorso allAutorità, cui va chiesta tutela.
cassation 45065/2014: [ Per Procedura Penale ], l’ imputato ha un onere di allegazione, avente ad oggetto tutti gli estremi della causa di esenzione prevista dall’ Art. 54 CP, sì che egli deve allegare di aver agito per un insuperabile stato di costrizione, avendo subìto la minaccia di un male imminente non altrimenti evitabile; e di non aver potuto sottrarsi, nemmeno putativamente, al pericolo minacciato, con la conseguenza che il difetto di tale allegazione esclude loperatività dellesimente “
cassation 28704/2015: [ relativa ad un caso di contenzione meccanica durante un trattamento sanitario obbligatorio ] “ Elecito luso della contenzione meccanica, al ricorrere delle condizioni di cui all’ Art. 54 CP, allorquando sussista una concreta situazione di pericolo attuale di grave danno alla persona [ del paziente o di coloro che con lui interagiscono durante la degenza ) non altrimenti evitabile e rispondente al criterio di proporzionalità [ … ]. Ai fini dellintegrazione dellesimente dello stato di necessità, occorre che il pericolo di un grave danno sia attuale ed imminente, O, anyway, idoneo a far sorgere nel medico la ragionevole opinione di trovarsi in stato di necessità, non essendo alluopo sufficiente un pericolo eventuale, futuro , meramente probabile o temuto [ … ] Si deve trattare di un pericolo non altrimenti evitabile sulla base di fatti oggettivamente riscontrati e non accertati solo in via presuntiva. Questo vuol dire che non è assolutamente ammissibile lapplicazione della contenzione in via precauzionale, sulla base dellastratta possibilità o anche della mera probabilità di un danno grave alla persona, occorrendo che lattualità del pregiudizio risulti in concreto dal riscontro di elementi obiettivi che il sanitario deve aver cura di indicare in modo puntuale e dettagliato. La valutazione dellattualità del pericolo richiede un costante monitoraggio del paziente [ … ] ed il medico deve dar conto, in modo fedele, delle condizioni del ricoverato e delle scelte che lo riguardano nella cartella clinica, in modo da consentire ai sanitari che gli subentreranno di avere, a loro volta, un quadro preciso dellevoluzione clinica. L’ inevitabilità del pericolo sussiste allorquando non vi sia la possibilità di salvaguardare la salute del paziente con strumenti alternativi, la cui valutazione di inidoneità è rimessa al prudente apprezzamento del medico. Finally, il requisito della proporzionalità riguarda le modalità di applicazione della contenzione, essendo evidente che, per la sua estrema invasività, tale presidio deve essere applicato, oltre che nei limiti dello stretto necessario, verificando, anche in conseguenza dellevoluzione clinica, se sia sufficiente il blocco solo di alcuni arti o se il pericolo di pregiudizio sia tale da imporre il blocco sia dei polsi sia delle caviglie “
cassation 28067/2015: “ lillecita occupazione di un immobile è scriminata dall’ Art. 54 CP solo in presenza di un pericolo imminente di danno grave alla persona, non potendosi legittimare – nelle ipotesi di difficoltà economica permanente non connotata dal predetto pericolo – una illegale soluzione delle esigenze abitative delloccupante e della sua famiglia“
cassation 9655/2015: “ lo stato di necessità può essere invocato solo per un pericolo attuale e transitorio e non per sopperire alla necessità di trovare un alloggio, al fine di risolvere in via definitiva la propria esigenza abitativa, tanto più perché ledilizia popolare è destinata a risolvere le esigenze abitative dei non abbienti, attraverso procedure pubbliche e regolamentate “
cassation 51821/2018: [ in materia di rifiuti ], l’ applicabilità dellesimente di cui all’ Art. 54 CP è esclusa nei confronti del sindaco e del gestore di rifiuti che ne consentano il deposito senza autorizzazione, considerata la possibilità, per gli stessi, di stoccarli presso siti autorizzati, or, per il sindaco, di emettere e, per il gestore, di richiedere a questultimo lemanazione di unordinanza urgente per garantire una forma temporanea di smaltimento “

4. Fame/stato dindigenza/furto vs. Art. 54 CP
Cass., sez. pen. IV, 22 September 2021, n. 36160, in tema di furto di generi alimentari, ha asserito che “ la fame non è sufficiente a scriminare la condotta di chi abbia commesso un furto invocando lo stato di necessita di cui all’ Art. 54 CP [ … ] [ poiché ] difetta lattualità e linevitabilità del pericolo, dato che è possibile far fronte [ alla fame per povertà ] attraverso mezzi leciti e tramite lassistenza sociale [ ?, ndr ]
Anche Cass., sez. pen. V, 13 July 2015, n. 3967 ha condannato un furto con strappo motivato dallimpossibilità di pagare una medicina urgente in farmacia
Allopposto, Cass., sez. pen. V, 7 January 2016, n. 18248 ha mandato assolto il “ furto per fame “ di un clochard, in tanto in quanto l’ Art. 54 CP è stato reputato precettivo “ vista leccezionalità della situazione, che era tale da influenzare profondamente lo stato psicologico del reo, a causa del pericolo [ fisico ] che sarebbe derivato alla sua salute qualora non si fosse alimentato in un breve lasso di tempo “
Similmente, Cass., sez. pen. IV, 16 September 2019, n. 2241 ha concesso la scriminante di cui all’ Art. 54 CP “ purché lo stato di necessità non si basi su un [ vago ] criterio soggettivo insufficientemente riferito al solo stato danimo dellagente [ … ] [ L’ applicazione dell’ Art. 54 CP ] devessere sostenuta da specifici [ e gravi ] fatti concreti, che giustifichino il convincimento di trovarsi in une determinata situazione di pericolo putativamente scriminata “
Cass., sez. pen. IV, 22 September 2021, n. 36160 afferma, nel solco della ratio giurisprudenziale prevalente, che “ la sola sofferenza economica ed il solo disagio economico [ … ] non sono idonei ai fini dellapplicazione dellesimente [ ex Art. 54 CP ] laddove sia possibile ovviare alla fame mediante comportamenti non criminosi.
In Dottrina, con afferenza all’ Art. 54 CP, la maggior parte degli Autori critica la mancanza di una qualificazione giurisprudenziale univoca delle espressioni “ stato di indigenza, ristrettezza economica, stato di bisogno “. Anche il lemma “ fame “ non è coerentemente inserito, da parte della Suprema Corte, nel campo precettivo dell’ Art. 54 CP
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Michele RossettiAvvocato, già Giudice Onorario presso il Tribunale di Taranto, docente alla Scuola di Formazione dei Consulenti del Lavoro, docente presso la Scuola di Formazione Forense di Taranto, Responsabile della Scuola di Alta Specializzazione per Avvocati Penalisti presso la Camera Penale di Taranto.

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