Inerzia Comune su accesso ai documenti amministrativi per bonus 110%

Se il condominio esercita il diritto di accesso a tutti i documenti amministrativi afferenti alla legittimità edilizia e urbanistica del caseggiato al fine di usufruire del Superbonus 110% il Comune non può certo rimanere in silenzio
Index

La vicenda
Die Frage
La soluzione
Le riflessioni conclusive

normative Referenzen: Kunst. 22 l. n. 241/1990
Rechtssprechung: Tar Lazio, Sez. II, Urteil Nr. 11139 die 02/11/2021
1. La vicenda
Un condominio, al fine di procedere ad uno studio di fattibilità sulla pratica edilizia bonus facciate e/o superbonus 110% con sconto in fattura ex Decreto Rilancio, presentava al Comune istanza di accesso agli atti amministrativi ex art. 22 e ss. L. n. 241/1990. In particolare la richiesta veniva motivata dall’esigenza di avere accesso a tutta la documentazione inerente alle pratiche edilizie agli atti dell’ente comunale relative al fabbricato condominiale al fine dell’espletamento delle pratiche superbonus 100% e Sismabonus.
Il Comune, aber, rimaneva inerte per oltre trenta giorni dall’acquisizione dell’istanza, senza neppure avviare il relativo procedimento. Il condominio si rivolgeva al Tar per far accertare l’illegittimità dell’inerzia serbata sull’istanza di accesso e per l’accertamento del diritto del ricorrente all’accesso ai documenti e agli atti amministrativi relativi al palazzo, con la conseguente condanna del Comune ad esibire tutta la documentazione richiesta.
2. Die Frage
In relazione alla richiesta di accesso alla documentazione finalizzata all’ottenimento del beneficio fiscale del Superbonus, sussiste un interesse del condominio all’ostensione degli atti in qualsiasi modo afferenti alla legittimità edilizia e urbanistica del caseggiato?

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3. La soluzione
Il Tar ha dato pienamente ragione ai condomini. Come hanno osservato i giudici supremi, la collettività condominiale ricorrente ha dimostrato di avere un interesse giuridico qualificato e specifico alla consultazione e all’ottenimento di copia della concessione edilizia e delle pratiche edilizie del caseggiato, interesse indicato con sufficiente precisione nella relativa richiesta (mirata a valutare la possibilità di usufruire delle agevolazioni offerte dal Decreto Rilancio).
A tale proposito il Tar ha giustamente sottolineato, anche l’urgenza correlata all’acquisizione della documentazione richiesta, stante la temporaneità dei benefici che il condominio vuole conseguire.
4. Le riflessioni conclusive
Non vi è dubbio che in caso di richiesta di accesso agli atti afferenti alla legittimità edilizia e urbanistica del caseggiato collegata al Superbonus, sussiste da parte della collettività condominiale un interesse diretto, cioè a dire correlato alla sfera individuale e personale del soggetto richiedente; concreto, in quanto specificamente finalizzato alla acquisizione di dati ed informazioni rilevanti per l’ammissione ad un beneficio; attuale, cioè non meramente prospettico od eventuale, avuto riguardo all’attitudine della auspicata acquisizione informativa o conoscitiva ad incidereanche in termini di concreta potenzialitàsulla acquisizione, conservazione o gestione di rilevanti beni della vita. L’amministrazione deve consentire l’accesso se il documento contiene notizie e dati che, secondo quanto esposto dall’istante, nonché alla luce di un esame oggettivo, attengono alla situazione giuridica tutelata (zum Beispiel, la fondano, la integrano, la rafforzano o semplicemente la citano) o con essa interferiscono in quanto la ledono ovvero ne diminuiscono gli effetti. In ogni caso il Comune, al fine di dimostrare l’oggettiva impossibilità di consentire il diritto di accesso e, dann, di sottrarsi agli obblighi in base alla normativa primaria in tema di accesso, non può semplicemente limitarsi ad affermare che gli atti sono indisponibili in conseguenza del tempo trascorso e delle modifiche organizzative medio tempore succedutesi. In altre parole spetta all’Amministrazione destinataria dell’istanza di accesso l’indicazione, sotto la propria responsabilità, degli atti inesistenti o indisponibili che non è in grado di esibire, con l’obbligo di dare dettagliato conto delle ragioni concrete di tale impossibilità. In ogni caso è tenuta ad eseguire con la massima accuratezza e diligenza sollecite ricerche per rinvenire i documenti chiesti in visione, destinando idonee risorse in termini di personale e tempo; qualora, dann, la documentazione non venisse reperita, deve estendere le relative indagini, anche con le opportune segnalazioni e denunce all’Autorità giudiziaria, presso altre Amministrazioni che fossero in possesso di copia della documentazione richiesta.
Merita infine di essere sottolineato che, nella sentenza in commento, il TAR ha riconosciuto l’urgenza correlata all’acquisizione della documentazione richiesta, stante la temporaneità dei benefici ai quali il condominio aspira e ha quindi assegnato al Comune (inerte fino a quel momento) il termine di 30 giorni per consentire ai condomini la visione e la copia degli atti della documentazione richiesta.
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Guida operativa a tutte le tipologie di accesso

Il diritto di accesso agli atti, nato con la legge 241/90 come strumento di garanzia per il cittadino volto ad assicurare una specifica tutela avverso eventuali vizi presenti nel provvedimento amministrativo, ha visto, pian piano, l’affermarsi di ulteriori istituti giuridici paralleli, riguardanti il diritto di accesso, finalizzati ad accordare una specifica salvaguardia a determinati soggetti, nell’ambito di peculiari settori istituzionali.
Sono pertanto state emanate disposizioni volte a tutelare l’esercizio del diritto d’accesso del cittadino in materia ambientale, l’accesso dei consiglieri comunali ai fini dell’espletamento del proprio mandato elettorale, l’accesso dell’avvocato per l’esecuzione del proprio incarico professionale, l’accesso tra pubbliche amministrazioni per gli adempimenti istituzionali di competenza, l’accesso negli appalti pubblici a tutela degli operatori economici concorrenti, l’accesso nel corso del procedimento amministrativo (ovvero accesso infraprocedimentale) al fine di garantire al cittadino di poter formulare memorie scritte suscettibili di influenzare i contenuti del provvedimento finale.
Ai citati istituti giuridici, si sono aggiunti, in un periodo più recente, ulteriori corpi normativi che hanno esteso ulteriormente i confini della tutela del cittadino, costituendo livelli di garanzia aggiuntivi, verso forme di maggiore trasparenza dell’azione amministrativa, come l’accesso civico semplice e l’accesso civico generalizzato.
Finiscono, deshalb, per coesistere variegate forme di tutela del diritto di accesso agli atti, le quali prevedono l’applicazione di regole ed il ricorrere di presupposti legittimanti spesso assai differenti e che richiedono, da parte degli uffici pubblici preposti, particolari attenzioni.
Il presente manuale ha lo scopo di illustrare le varie discipline riguardanti l’accesso evidenziandone i punti comuni e le differenze sostanziali, supportando i dipendenti pubblici negli adempimenti prescritti dal legislatore.
A tal fine la materia viene illustrata facendo ricorso a flowchart riepilogative, modelli di atti, pronunce giurisprudenziali e pareri del Garante per la privacy.
Infine viene reso disponibile un modello di regolamento per l’accesso agli atti.

Salvio BiancardiFunzionario di primario Comune, autore di pubblicazioni e docente in corsi di formazione.

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Salvio Biancardi, 2020, Maggs Verlag

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