Il metodo economico nell’analisi dei flussi migratori e giuridici nei sistemi

Nel valutare economicamente i flussi migratori umani o anche più semplicemente l’attività giuridica è essenziale distinguere tra aspetti positivi e aspetti normativi, nei primi si tende a spiegare i procedimenti secondo metodo scientifico per cui sono prevedibili reazioni e comportamenti degli attori al fine di ridurre effetti e reazioni indesiderate, nei secondi al contrario si agisce secondo giudizi di valore ossia dei “desiderata” collettivi distaccati da una valutazione scientifica, la difficoltà è nel rapportare i giudizi di valore normativi con gli aspetti positivi propri di una critica scientifica, evitando da una parte le illusioni di per sé facilmente manipolabili e dall’altra un appiattimento su una esclusiva presunta verità assoluta scientificamente provata.
L’individuo quale essere sociale agisce in sistemi, strutturati in sub-sistemi ognuno dei quali fornito di proprie organizzazioni, nel suo vivere quotidiano l’essere umano tende ad una visione a tunnel concentrata sulle sue problematiche dell’esistere, questo fa sì che obbligatoriamente riduca il suo spazio visivo all’ambito del proprio agire, alla tecnica ed ai valori necessari alla propria sopravvivenza nel sistema in cui è calato ed in particolare nelle organizzazioni in cui agisce, tuttavia la tecnica nel corso dell’età moderna ha permesso un progressivo collegamento tra sistemi altrimenti chiusi con costi sempre minori, attualmente si sono raggiunti costi estremamente contenuti nelle comunicazioni sia in termini fisici che nella trasmissione di informazioni come nella diffusione dei mezzi tecnici.
Si è pertanto realizzato un continuo travaso tra sistemi, nell’impossibilità e non desiderabilità di tornare a sistemi chiusi comportando una apertura totale gravi conseguenze sia di controllo che di sostenibilità, vi è quindi la necessità di realizzare il controllo, la selezione e la disciplina dei flussi comunicativi, la ricchezza sia intermini di materie prime, di sviluppo economico o culturale ha spostato e sposterà sempre nella sua ricerca masse di individui, nel termine di ricchezza dobbiamo comunque fare rientrare anche i diritti soggettivi che le democrazie riconoscono e tutelano ai singoli.
Questo forte polo di attrazione presenta in sé tuttavia una contraddizione in quanto, come la tecnologia risulta essere potenzialmente fragile altrettanto la democrazia e i diritti che la costituiscono presentano in sé potenziali contraddizioni che ne rendono fragili le strutture, i diritti non temperati hanno in sé elementi nichilistici che conducono alla sua negazione, la ricerca continua di nuovi diritti e l’estensione permanente delle aree dei diritti senza un feedback di doveri conduce per reazione alla negazione dei diritti stessi, come una continua strumentale ricerca di nuove responsabilità porta alla paralisi decisionale, all’allontanamento di coloro che non hanno interessi materiali nell’assumere il rischio dell’azione, l’eccesso di responsabilità si risolve prevalentemente nel rafforzamento della valutazione monetaria degli interessi in gioco.
E’ pur vero che il successo stesso conduce inerzialmente al suo eccesso, ma nei sistemi questo può condurre al collasso, i giudizi di valore sono fondamentali per la crescita di una comunità tuttavia non possono essere confusi con l’economia positiva della previsione delle reazioni, possiamo quindi considerare il lato della domanda sia in termini di flussi migratori che di richieste di tutele giuridiche, la quantità domandata dipende dal prezzo che si deve pagare in relazione al prezzo di altri beni o possibilità offerte nel sistema economico, dal “capitale” disponibile o acquisibile con metodi più o meno leciti e dalle preferenze, desideri o capacità di iniziativa di coloro che in termini generici possiamo definire economicamente come consumatori.
Non considerando l’effetto trascinamento della domanda ad opera di pubblicità, imitazione, sollecitazione, dobbiamo distinguere fra la quantità domandata e quella effettivamente acquistata, considerando che la relazione tra prezzo e quantità domandata è una funzione di domanda in costanza di reddito e del prezzo delle altre possibilità, infine è da valutare l’eventuale complementarietà tra due o più “possibilità” alternative con il crescere del prezzo nonché la stessa elasticità della domanda rispetto al prezzo, interviene la questione dei costi di produzione dell’offerta formati dai prezzi dei fattori produttivi e dal progresso tecnologico a cui si aggiunge la regolamentazione pubblica e la variabile della forma organizzativa che assume l’impresa, anche per l’offerta vi è una elasticità che è influenzata dal periodo di tempo preso in considerazione e dalla facilità del recupero dei fattori produttivi, nonché dai rendimenti di scala che debbono comunque considerare nel costo di produzione totale minimo i costi fissi e i costi variabili.
Se quanto finora esposto può valere sia per i flussi migratori che per la semplice attività giuridica, per i primi interviene il rapporto tra sistemi complessi dove il sistema più saldamente organizzato sia negli aspetti normativi che tecnologici nella sua ricchezza tende ad essere centro di attrazione ma al contempo di organizzazione dei sistemi ad esso collegati, diventa sua responsabilità ma anche necessità costituire una cortina di sistemi cuscinetto direttamente o indirettamente collegati al super-sistema centrale, al fine di una sua stabilizzazione, come tra il I e III secolo d.C. durante l’età del Principato della Roma imperiale, il sistema Europa manca in questo di una sua unitarietà organizzativa e dottrinale, nello scontro interno tra interessi possono intervenire azioni disomogenee e individualistiche che disarticolano il sistema nell’insieme, come l’intervento francese in Libia nel 2011, che aprono prospettive di destabilizzazione.
 
 
Bibliografia

Campiglio, Tredici idee per ragionare di economia, Il Mulino, 2003;
Begg – Fischer – Dornbush, Economy, Mc Graw Hill, 2001;
Krugman – Wells, Micronomia, Zanichelli ed., 2006;
N. Luttwak, La grande strategia dell’impero romano, B.U.R., 1986.

 
 
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