Il matrimonio dello straniero: riflessioni sull’applicazione dell’art. 116 c.c.
di Renzo Calvigioni
Il matrimonio dello straniero, sia che riguardi straniero con italiano, sia che avvenga tra cittadini stranieri, costituisce fattispecie abbastanza frequente che presenta un aspetto particolare: la disciplina specifica dell’art. 116 c.c. che individua la documentazione, i requisiti e gli adempimenti necessari affinché si possa procedere alla celebrazione del matrimonio.
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Trattandosi, in sostanza, di una unica disposizione, ne sarebbe dovuta derivare una semplificazione a favore dello straniero, ma anche dell’ufficiale dello stato civile, no dovendosi presentare né richiedere svariata certificazione od attestazione: al contrario, talvolta capita che neanche una minima documentazione venga prodotta, con conseguenze negative per la procedura avviata che si interrompe bruscamente, tanto da generare un contenzioso sempre spiacevole e sgradito. Proviamo a riflettere su quali siano gli aspetti più ricorrenti di contrasto tra straniero ed ufficiale di stato civile e se la recente disciplina dell’unione civile possa offrire qualche spunto nella ricerca di soluzioni operative, sempre nel rispetto della normativa vigente.
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