È possibile insegnare e svolgere la professione di avvocato?

Sempre più avvocati cercano una stabilità economica fuori dalla professione forense. A confermarlo sono i dati sulle supplenze degli ultimi anni nelle scuole italiane: tanti liberi professionisti, con una laurea idonea, si avvicinano all’insegnamento.
A portare verso questa scelta, nella maggior parte dei casi, una situazione lavorativa che non garantisce una remunerazione stabile. L’insegnamento, invece, essendo un impiego di Pubblica Amministrazione, è considerato dal punto di vista della stabilità un porto sicuro. Inoltre il mondo della scuola è un ambiente interessante, soprattutto a livello relazionale, che può offrire anche notevoli soddisfazioni. Piuttosto complicato, però, il processo per accedervi se non si seguono i giusti passi.
Chi dalla professione forense vuole approdare al mondo della scuola, è bene che si rivolga a realtà ben strutturate e dalla comprovata esperienza, come Docenti.it. Da oltre sei anni al fianco di laureati e diplomati che desiderano entrare nel mondo della scuola, Docenti.it mette a disposizione tutta una serie di validi servizi ideati proprio per supportare i professionisti che desiderano approcciarsi all’insegnamento, ma non conoscono le esatte procedure. I servizi e i percorsi formativi offerti da Docenti.it, sono strutturati in modo tale da garantire la compatibilità tra studio e lavoro, grazie anche a un al continuo affiancamento di tutor specializzati.
La professione forense è compatibile con l’insegnamento?
La Corte di Cassazione a Sezioni Unite con sentenza del 28 ottobre 2015 ha stabilito che l’avvocato che intenda intraprendere la strada dell’insegnamento e, parallelamente, restare iscritto all’albo professionale, deve occuparsi solo di materie giuridiche. Si escludono per questo, l’insegnamento elementare anche se part time.
Nella sentenza 17 ottobre 2018, n. 26016 si specifica inoltre: “L’insegnante di una scuola superiore può svolgere l’attività di avvocato, previa autorizzazione del dirigente scolastico, il quale, però, può impedire al docente-legale di assumere le difese in controversie in cui è parte la stessa scuola di appartenenza”.
Accertato che è legalmente possibile: quali sono i passi giusti da compiere?
Chiunque decida di avvicinarsi al mondo della scuola e intenda ottenere risultati concreti, deve come prima cosa verificare i requisiti conseguiti durante il suo percorso di studi.
1° Passo: Valutazione del Piano di Studi
Come riportano le esperienze di Docenti.it, sono  numerosi i casi di professionisti intenzionati a entrare nel mondo della scuola, che non hanno maturato una classe di concorso completa. La laurea in sé non basta, è indispensabile aver conseguito durante il percorso accademico un determinato numero di CFU nei Settori Scientifico Disciplinari (SSD), così come richiesto dal MIUR.
La valutazione del piano di studi verifica proprio se la classe di concorso è completa e diventa un indicatore di quali requisiti sono eventualmente da conseguire. Online sono a disposizione di tutti tabelle e tool per eseguire queste valutazioni anche in autonomia. È comunque un’opzione sconsigliata perché è sufficiente lasciarsi sfuggire un solo CFU per rendere nulla la valutazione.
È un passaggio fondamentale che deve essere effettuato in maniera precisa, poiché è dalla valutazione del piano di studi che si costruisce tutto il percorso per poter insegnare e si delineano le materie da insegnare.
Docenti.it mette a disposizione i propri esperti per effettuare una valutazione esatta e approfondita del proprio piano di studio verificando i crediti formativi universitari e, per le lauree vecchio ordinamento, tutti gli esami sostenuti.
Come già accennato sopra, la valutazione del piano di studi, in particolare della classe di concorso, può essere svolta in autonomia ma oltre a non essere sicura è piuttosto brigosa.
Il servizio assistito offerto da Docenti.it invece è molto semplice e permette di guadagnare tempo e non avere brutte sorprese.
Si svolge in soli 5 passi:

Si compila una sezione dedicata ai dati anagrafici.
Si carica il piano di studi (con indicati i CFU e gli esami).
Si effettua il pagamento.
Si avanza sul pulsante “procedi”.
Entro 48 ore si riceverà l’esito della valutazione del piano di studi.
Nella valutazione saranno evidenziati anche gli esami da sostenere per integrare i CFU mancanti.

Come ottenere incarichi da supplente senza essere iscritti in graduatoria?
I professionisti che abbiano ottenuto i requisiti minimi per l’insegnamento:

Laurea(magistrale, specialistica o di vecchio ordinamento).
Diplomache dia accesso a una classe di concorso.

Possono presentare la domanda di Messa a Disposizione (MAD). È uno strumento  molto efficace per ottenere incarichi da supplente e quindi punteggio per le graduatorie, se lo si utilizza nella giusta maniera.
Anche nel caso delle MAD, l’esperienza permette di conoscere alcune strategie che portano considerevoli vantaggi. Presentare una domanda di Messa a Disposizione in autonomia, significa inviare la propria candidatura a ogni singola scuola selezionata, con il rischio che non venga accettata perché mancano dei dettagli importanti.
Entrare nel mondo della scuola richiede grande precisione e non sempre le informazioni sono chiare e facili da reperire.
Per compilare e inviare una MAD in modo corretto e veloce, senza rischiare di essere scartati, ancora una volta la soluzione migliore è rivolgersi a degli esperti.
Docenti.it ha messo a punto un servizio di invio MAD che si avvale di alcuni plus esclusivi, indispensabili soprattutto per chi ha già un lavoro. Dopo aver compilato il modulo online con i propri dati e i propri titoli, infatti, entro 24 ore si verrà contattati da uno specialista di Docenti.it. Un esperto che correggerà eventuali errori e darà utili indicazioni su come ottenere più velocemente incarichi vantaggiosi.
È bene ricordare che esistono diverse tipologie di MAD ed è quindi necessario valutare quale sia la più idonea al proprio caso. Chi meglio di un esperto può consigliare in quali province presentare la domanda o quale tipo di MAD è più conveniente compilare?
Docenti.it non si ferma solo a queste indicazioni. Infatti assicura ai propri clienti l’inoltro delle domande ai giusti indirizzi email, non sempre reperibili da tutti, e soprattutto di caricare la candidatura sulla piattaforma “Elenco Nazionale Supplenti”, l’unico database consultato da tutte le scuole sia pubbliche che private.
Avvicinarsi al mondo della scuola e ottenere incarichi può essere estremamente complicato se non ci si affida a una guida esperta.
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