Usura: il superamento del tasso soglia non comporta nullità del patto Usura: è delle Sezioni Unite civili la sentenza n. 24675 del 20 ottobre 2017, con cui la Corte di Cassazione si è pronunciata in materia di validità del patto…
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1. Gli strumenti deflattivi del contenzioso giudiziario Nel linguaggio, non solo giuridico, è entrato prepotentemente in uso il termine “degiurisdizionalizzazione” con riferimento alla possibilità di definire le controversie civili e commerciali ricorrendo a strumenti alternativi alla giurisdizione ordinaria. Nell’intento di…
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Giudizio d’appello: nessun obbligo processuale di deposito del fascicolo di primo grado. Il presunto obbligo di deposito del fascicolo di primo grado nel giudizio di appello, non trova alcun riscontro nelle norme processuali, tanto è vero che l’art. 347 Cpc,…
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Commento a Decisione Giurisprudenziale – A cura di Fulvio Graziotto – Avvocato in Sanremo (Imperia) In tema di accertamento analitico-induttivo i maggiori ricavi non dichiarati da un’impresa vanno calcolati determinando dapprima i ricavi accertati attraverso l’applicazione della percentuale di ricarico…
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La questione controversa concerne la determinazione del termine iniziale per la dichiarazione da parte del contribuente, da cui computare il termine di decadenza del Comune per la notifica dell’avviso di accertamento Tarsu/Tia L’ art. 1, comma 161, L. 27/12/2006, n.…
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Il terzo proprietario del bene oggetto di sequestro E’ del 19 ottobre la sentenza n. 48126 delle Sezioni Unite penali, con cui la Corte di Cassazione si è pronunciata sul sequestro e sulle facoltà del terzo proprietario del bene oggetto…
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Gli immobili ad uso abitativo La disciplina delle locazioni ad uso abitativo è dettata dalla legge 431 del 1998 che ha abolito il regime vincolistico in precedenza previsto dalla legge 392/1978 (conosciuta come equo canone) che obbligava ad affittare gli immobili ad un canone prestabilito. Oggi, chi decide di concedere o prendere in affitto una casa ha a disposizione varie tipologie di contratti. Tra queste, due sono quelle principali: – a canone libero, ai sensi dell’art. 2 comma 1: in esso i contraenti posso- no decidere liberamente l’ammontare del canone e le altre condizioni della locazione con l’unico obbligo di rispettare la durata minima, non inferiore a quattro anni, rinnovabile automaticamente di altri quattro se non sussistono condizioni particolari per la disdetta; – a canone concordato, ai sensi dell’art. 2 comma 3: il corrispettivo viene pattuito in base ad alcuni criteri stabiliti in accordi stipulati tra le organiz- zazioni degli inquilini e quelle dei proprietari. Si conclude un contratto sulla base di appositi contratti-tipo definiti dalle organizzazioni di proprietari e conduttori, dalla durata non inferiore ai tre anni, prorogabile di altri due in mancanza di accordo o delle specifiche condizioni richieste dalla legge. Per tale tipo di contratto il canone di locazione è inferiore alla misura dei canoni correnti di mercato e per incentivare l’utilizzo di questa forma di contratti, introdotti con lo scopo di contenere i prezzi di mercato e venire incontro alle esigenze di chi è costretto a prendere in locazione un immobile, il legislatore ha pensato di concedere, sia al locatore che all’inquilino, alcuni non trascu- rabili vantaggi fiscali. In entrambi i casi, contratto a canone libero o contratto a canone concorda- to, è necessario verificare che vengano rispettate le regole imposte dalla legge. Se, invece, il contratto ha una validità inferiore ai quattro anni con grande probabilità è un contratto illegittimo che può essere invalidato. I contratti brevi sono previsti dalla legge solamente per gli studenti o per chi utilizza una casa in una città diversa da quella in cui abita per un periodo determinato, per motivi di lavoro, o …
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Il principio codificato all’art. 10 cpc, in base al quale il valore della causa è determinato dalla somma indicata nella domanda, è consacrato all’interno dell’art. 14 cpc in base al quale:“Nelle cause relative a somme di danaro o a beni…
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Ai sensi dell’art. 1117 Cc, sono oggetto di proprietà comune, tra le altre, e sempre se il contrario non risulta dal titolo, tutte quelle parti dell’edificio necessarie all’uso comune, come il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri…
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I rivestimenti frontali e inferiori, e quelli decorativi di fioriere, balconi e parapetti, sono comuni. Ai sensi dell’art. 1117 Cc, sono oggetto di proprietà comune, tra le altre, e sempre se il contrario non risulta dal titolo, tutte quelle parti…
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