Riforma del Regolamento del Senato: no al linguaggio inclusivo

L’Assemblea di Palazzo Madama, nella seduta del 27 luglio, ha approvato la riforma del Regolamento del Senato a seguito della riduzione del numero dei parlamentari, ai sensi dell’articolo 167, comma 4, del Regolamento: con 210 voti favorevoli, 11 contrari e due astensioni, è stata approvata la proposta di coordinamento del testo avanzata dai relatori, senatori Calderoli e Santangelo. Respinta la proposta Maiorino (M5s) che intendeva introdurre nel Regolamento “l’utilizzo di un linguaggio inclusivo”.
     Indice

Riforma del Regolamento collegata alla riduzione del numero dei Senatori nella prossima legislatura
Novità contenute nella riforma del Regolamento del Senato
Respinta la proposta Maiorino sul linguaggio inclusivo

1. Riforma del Regolamento collegata alla riduzione del numero dei Senatori nella prossima legislatura
La legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, recante “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” ha modificato l’articolo 57 della Costituzione, riducendo, per il Senato, il numero degli eletti a duecento senatori. L’articolo 4 della citata legge di revisione costituzionale stabilisce altresì che le nuove disposizioni di cui agli articoli 56 (per la Camera dei deputati) e 57 della Costituzione si applicano a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della riforma e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla stessa data di entrata in vigore. La riforma è stata in seguito confermata dal voto del referendum indetto in data 17 luglio 2020. A seguito di tale esito, la Giunta per il Regolamento si è più volte riunita, a partire dal 23 settembre 2020, al fine di organizzare i lavori per le conseguenti modifiche al Regolamento del Senato. Il voto finale, da parte dell’Assemblea, il 27 luglio 2022, ha approvato la riforma del Regolamento del Senato, motivata dalla riduzione del numero dei Senatori nella prossima legislatura.

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2. Novità contenute nella riforma del Regolamento del Senato
Le commissioni da 14 passano a 10, e sono state accorpate le commissioni Affari esteri e Difesa, le commissioni Ambiente e Lavori pubblici, le commissioni Industria e Agricoltura, le Commissioni Lavoro e Sanità. Ogni gruppo sarà composto da 7 senatori e non più da 10, tranne il gruppo Misto e quello delle minoranze linguistiche che saranno composti da 4 membri. Ciascun gruppo dovrà rappresentare un partito o movimento politico che alle ultime elezioni abbia presentato candidati col medesimo contrassegno e abbia eletto almeno un senatore. Rafforzata la rappresentatività dei Gruppi all’interno della Giunta per il Regolamento, in tutti i casi in cui venga convocata per esaminare modifiche regolamentari: viene infatti prevista la possibilità di partecipare, senza diritto di voto, ai rappresentanti dei Gruppi che non abbiano propri componenti in seno alla Giunta medesima.
3. Respinta la proposta Maiorino sul linguaggio inclusivo
E’ stata votata a scrutinio segreto e ha ottenuto nell’aula di Palazzo Madama 152 voti favorevoli, 60 contrari e 16 astenuti. La proposta intendeva inserire un nuovo art. 5-bis, recante “Disposizioni per l’utilizzo di un linguaggio inclusivo”, dal seguente tenore: “Il Consiglio di Presidenza stabilisce i criteri generali affinché nella comunicazione istituzionale e nell’attività dell’Amministrazione sia assicurato il rispetto della distinzione di genere nel linguaggio attraverso l’adozione di formule e terminologie che prevedano la presenza di ambedue i generi attraverso le relative distinzioni morfologiche, ovvero evitando l’utilizzo di un unico genere nell’identificazione di funzioni e ruoli, nel rispetto del principio della parità tra uomini e donne. La Giunta per il Regolamento formula proposte per l’adeguamento del testo del Regolamento ai criteri stabiliti ai sensi del comma 1”.

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