Decreto dignità, all’esame del Senato per il via libera definitivo
Dopo aver ottenuto, il 2 agosto 2018, l’ok della Camera, con 312 voti favorevoli, 190 contrari e un astenuto, la legge di conversione del c.d. Decreto Dignità (D.L. n. 87/2018) è ora all’esame del Senato per il via libera definitivo.
Si ricorda che il Decreto Dignità – quale primo rilevante provvedimento del nuovo Esecutivo – è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 luglio 2018, firmato dal Capo dello Stato ed entrato in vigore il 14 luglio 2018, approvato dalla Camera il 2 agosto 2018 ed ora passato in seconda lettura al Senato per il varo definitivo. Il Decreto, in sintesi, contempla nuove disposizioni sui contratti a termine, sulle delocalizzazioni delle imprese e sulla pubblicità del gioco d’azzardo.
Tra le principali novità, nel testo approvato dalla Camera:
La proroga del bonus assunzioni (di durata triennale e con tetto massimo di 3 mila euro) sino al 2020, ossia dello sgravio contributivo al 50% per chi assume a tempo indeterminato giovani sotto i 35 anni;
A partire dal primo novembre 2018 (sino ad allora si applicheranno le vecchie regole), la durata massima dei contratti a termine è di 12 mesi, che possono essere innalzati fino a 24 mesi purché vengano indicate specifiche causali. Mentre se i rinnovi non vengono giustificati, il contratto si trasformerà automaticamente in indeterminato;
Si prevede l’aumento dello 0,5% del contributo addizionale – attualmente pari all’1,4% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali – a carico del datore di lavoro, per i rapporti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato, in caso di rinnovo del contratto a tempo determinato, anche in somministrazione;
E’ previsto un parziale reimpiego dei c.d. voucher. Detti buoni lavoro, della durata massima di 10 giorni contro gli attuali 3 giorni, potranno essere utilizzati dalle aziende agricole e da quelle alberghiere con non più di 18 dipendenti;
Sono previste sanzioni per chi delocalizza l’impresa. Entro 5 anni, infatti, l’imprenditore sarà tenuto a restituire l’aiuto di Stato ricevuto con maggiorazione degli interessi.
Per tutto il 2018, per effetto della proroga, le imprese ed i lavoratori autonomi che vantano crediti nei confronti della P.a., potranno compensarli con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo;
Per i possessori di partita IVA è previsto l’esonero dall’annotazione nei registri IVA in vista dell’obbligo di fatturazione elettronica in vigore dal primo gennaio del 2019.
Per saperne di più leggi anche Decreto dignità, pubblicato in Gazzetta ufficiale
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